The Logic of Risk
 <i>Edamus, bibamus, </i><i> gaudeamus! </i>
 <i>Edamus, bibamus, </i><i> gaudeamus! </i>
  • © 2023 Pasquale Cirillo 0

Edamus, bibamus, gaudeamus!

Stellato

Spazio 7

Siamo nel quartiere di Borgo San Paolo, presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dove l'arte la fa da padrona.
L'arredo dello Spazio 7 è minimale, elegante, eppure estremamente accogliente. Le opere di Ciffo esposte sono splendide.
In cucina lo chef Antonio Romano (30 anni e 1 stella Michelin) crea meraviglie tra Italia e Francia, offrendo un menù eclettico in cui il pesce domina, ma dove la carne non ha niente da invidiare (specie nelle ricette che guardano alla tradizione piemontese).
Devo ammettere che alcuni abbinamenti a base di frutta lasciano il segno, rompendo gli schemi, e non per il semplice gusto di osare.
Presentazioni curate nel dettaglio, perché la forma è anche la sostanza in questi piatti.
Ricca carta dei vini, e interessanti le proposte di accompagnamento al calice.
Il servizio è molto professionale, ma senza affettazione. Forse un po' lento a volte.
Un ristorante che merita la visita.

Piatto consigliato: risotto al burro acido e al lime nero; rombo, carote, vaniglia e caffè.

Dove: Via Modane 20, 10141 Torino
Prezzo: €100-160 (a pranzo i prezzi scendono vistosamente).
Voto: 9-/10

Casa Mono

Casa Mono è un ristorante spagnolo stellato (1 stella Michelin) specializzato in cucina gerundense e della Costa Brava, nella forma delle immancabili tapas. È una creatura dei noti Chef Joe Bastianich e Andy Nusser, dalle parti di Gramercy Park.
Lo dico subito: secondo me la stella è opinabile, ma è anche vero che da questa parte dell'Atlantico le stelle non sono le stesse del Vecchio Continente.
Il locale è carino, ma un po', come dire, finto: mi ricorda una trattoria italiana dell'immaginario americano, ma con un pavimento molto bello.
La cucina sforna piccoli piatti sfiziosi e piacevoli, soprattutto quelli a base dei salumi e dei preparati di carne della casa. La presentazione è curata.
A Casa Mono si mangia bene, non si può dire altrimenti, ma non c'è il salto di qualità rispetto ad altri ottimi tapas bar newyorkesi.
Il servizio è cortese, ma come in gran parte degli stellati da queste parti è a tratti asfissiante. C'è questa idea assurda che un buon servizio richieda la presenza costante al tavolo, stile condor, coi camerieri che piegano e ripiegano i tovaglioli appena ti distrai 10 secondi. Per me è troppo: non permette di rilassarsi e si passa il tempo a rispondere alle domande sulla bontà delle varie portate (e in un tapas bar non sono poche).
Carta dei vini interessante.

Piatto consigliato: Foie Gras with Cinco Cebollas; Stuffed Lamb Belly with Mojo Rojo, Burnt Onion Yogurt & Pumpkin Seeds.

Dove: 52 Irving Place, 10003 New York
Prezzo: $60-80
Voto: 7/10


Loiseau des Ducs

Situato all'interno dello storico Hôtel de Talmay, nel centro di Digione, a meno di venti passi dalla bellissima e iconica Place de la Libération, il Loiseau des Ducs è un ristorante stellato (1 stella Michelin) della famiglia Loiseau.
Lo chef è Jean-Bruno Gosse, che rivisita e valorizza sapientemente i migliori piatti della tradizione borgognona, seguendo le direttive di Bernard Loiseau, vale a dire il rispetto per le materie prime, gli intingoli al minimo ma usati sapientemente, i sapori netti.
Cucina francese di alta qualità, prodotti freschi (freschissimo il pesce) e ottimamente selezionati, esecuzione curata. Il carrello dei formaggi raggiunge vette di poesia.
Carta dei vini che brinda alla Borgogna, e non potrebbe essere altrimenti.
Servizio molto professionale, ma amichevole e col sorriso.
Il non uso della tovaglia, tanto in voga nei posti "in" del momento, mi delude sempre un po', ma consideriamolo un peccato veniale.
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: scampi crudi e laccati, filetto d'agnello.

Dove: 3 Rue Vauban, 21000 Dijon
Prezzo: €100-130
Voto: 8+/10

Le France

Poco oltre il confine elvetico, nel dipartimento del Doubs, Le France è un ottimo ristorante nella piccola cittadina di Villers-le-Lac.
La cucina dello chef Hugues Droz (una stella) guarda decisamente al terroir, rivisitando piatti tipici della regione, come la famosa salsiccia affumicata di Morteau (preparata al coltello dalla cucina e che viene arrostita al ginepro davanti ai commensali).
Il menù combina carne e pesce di acqua dolce in modo magistrale.
La tecnica è notevole, come nelle variazioni di foie gras. Belle le presentazioni, senza eccessi.
Carta dei vini ricca, con alcune interessanti proposte del Jura. Ho molto apprezzato il sommelier, che ha consigliato un eccellente vino della regione a un prezzo da trattoria.
Il servizio è molto professionale, ma decisamente amichevole.

Piatto consigliato: Salsiccia di Morteau maison arrostita al ginepro, variazioni di foie gras

Dove: 8 Place Maxime Cupillard, 25130 Villers-le-Lac
Prezzo: €70/90
Voto: 8.5/10

Gramercy Tavern

Bel locale, molto di moda e per il quale è fondamentale prenotare.
La cucina è americana con twist internazionale. Si può pranzare nella Tavern, più economica e alla mano anche nel menù, o nella Dining Room, la vera parte "stellata" del locale. La Tavern funziona principalmente à la carte, mentre la Dining Room predilige i menù più o meno fissi.
Lo Chef Michael Anthony (una stella Michelin) rivisita e reinventa alcuni classici a stelle e strisce, con grande attenzione per le materie prime.
I piatti sono molto ben presentati, e mediamente molto gustosi; solo in un paio di occasioni ho trovato le combinazioni di sapori un po' forzate, ma è questione di gusti in fondo.
Servizio un po' insistente, come da tradizione americana, con buona pace per la privacy.
Carta dei vini ricca e interessante, anche nelle offerte al calice.

Piatto consigliato: corn agnolotti, caramelised cheesecake (Dining Room); the Tavern burger (Tavern).

Dove: 42 E 20th St, 10003 New York
Prezzo: $50/60 (Tavern) e $70/160 (Dining Room)
Voto: 8-/10

Vecchio Ristoro

Ristorante stellato nel centro di Aosta, città che sto scoprendo con piacere negli ultimi anni.
Il locale è piccolo ma accogliente, ben curato, ricavato all'interno di un vecchio mulino, del quale rimane qualche vestigia.
Lo chef Filippo Oggioni (una stella Michelin) riesce a combinare eccellenze del territorio valdostano con materie prime dalle origini più diverse. Interessante la combinazione tra il pesce freschissimo del mediterraneo e le carni e formaggi locali.
La presentazione dei piatti è veramente piacevole, curata nei dettagli ma senza eccedere nello sfoggio della tecnica.
Il cestino del pane che viene offerto è una delizia, in tutte le sue declinazioni.
Il servizio è professionale, ma non affettato.
Carta dei vini ricca e interessante, inclusa qualche chicca "orange" di assoluta qualità.
Animali ben accetti (e viziati).

Piatto consigliato: Ravioli all'olio d'oliva, pomodoro e basilico; spaghetto tiepido al limone, scampi e mandorla.

Dove: Via Tourneuve 4, 11100 Aosta
Prezzo: €80/100
Voto: 9/10

Topolobampo

Il Topolobampo è uno dei ristoranti dello chef Rick Bayless, uno di quelli stellati (una stella) in questo caso.
Il locale è molto piacevole, arredato con gusto: bello il soffitto con le onde di legno.
La cucina è messicana, ma alleggerita e resa più internazionale. Il risultato è molto buono: spezie e intingoli arricchiscono ogni pietanza, dai classici alle creazioni signature, ma senza eccessi.
Ci si alza soddisfatti, ma non appesantiti.
La presentazione dei piatti è ovviamente curata.
Il servizio è attento, ma un po' troppo invadente per i miei gusti.
Carta dei vini appropriata.
Vale la pena venire a pranzo, quando il menù ridotto permette di mangiare molto bene spendendo il giusto (questa è una cosa tipica degli stellati di Chicago).

Piatto consigliato: Carne asada, chilaquiles yucatecos.

Dove: 445 N Clark St, 60654 Chicago
Prezzo: $90/140 (a pranzo $30/40)
Voto: 8+/10

Da Candida

In un angolo di Italia che non è Italia, nell'exclave di Campione, subito alla fine del lungolago, mi sono ritrovato per caso in questo ristorante francese che non è francese, date le molte contaminazioni italiane. Lo Chef, Bernard Fournier (1 stella Michelin), combina infatti i sapori della sua Francia con materie prime e odori della nostra Penisola. Il risultato è degno di nota. Colpito positivamente, ho deciso di tornare.
Il locale è piccolo ma molto accogliente: intimo, caldo, romantico. Un grande camino domina la saletta raccolta con un bellissimo affresco sulla volta. Belli i quadri.
La mise en place è classica all'italiana, ma senza eccessi, cosa che apprezzo.
UPDATE: In tempo di pandemia, hanno creato un piccolo dehors nella vicina Piazza Roma, con vista lago.
Il padrone indiscusso della tavola è il foie gras di anatra Mulard, declinato in mille nuance e cotture. Quello alla vaniglia di Tahiti è eccellente.
L'esecuzione dei piatti è in linea con la stella di cui si fregia il ristorante. L'impiattamento è impeccabile, i sapori si sposano elegantemente, ma restano chiari al palato. Ho apprezzato i vari amuse-bouche, come i taralli dai differenti odori, diversi dalla solita ostentazione di tecnicismo, che ormai imperversa su molte tavole.
I dessert? Migliorabili.
In sala il servizio è in mano a giovani leve, che uniscono professionalità
e qualche ingenuità (certo il Covid non aiuta). Nel complesso, però, è preciso, cortese e cordiale.
La carta dei vini è piccola ma interessante. Come ci si può immaginare, i paesi maggiormente rappresentati sono Italia, Francia e Svizzera.
Animali ben accetti.

Note: Monsieur Fournier ama il suo lavoro e intrattenere gli ospiti: la sua presenza in sala è costante, tra aneddoti e "tutto bene?" (con bellissimo accento francese). Il ristorante dispone di un proprio marchio, "Le Royal Fournier," col quale commercializza la propria produzione di foie gras. Ben accetti i piccoli animali da compagnia.

Piatto consigliato: Foie gras di anatra alla vaniglia o al Whisky o al Vin Santo, risotto con cime di rapa e bottarga di tonno, confit, magret.

Dove: Viale Marco da Campione 4, 22060 Campione d'Italia (CO)
Prezzo: CHF70/120
Voto: 8.5+/10

The Restaurant

Partiamo subito dalla cucina, guidata dallo Chef Heiko Nieder (2 stelle Michelin), che regala vere e proprie meraviglie.
La qualità delle materie prime è fantastica, così come lo sono le presentazioni.
Il menù è di stampo internazionale e si basa su una ricerca meticolosa degli abbinamenti più armoniosi in bocca.
Il servizio è di altissimo livello, e unisce professionalità e simpatia.
La cantina è curata da Lisa Bader, sommelier dell'anno 2021.
Insomma è un posto molto speciale.
The Restaurant si trova all'interno del Dolder Grand, bellissimo hotel appena fuori dal centro di Zurigo, in un vecchio castello con una vista meravigliosa del lago e delle Alpi.

Piatto consigliato: l'aragosta allo zenzero.

Dove: Kurhausstrasse 65, 8000 Zürich
Prezzo: CHF120/280 (andateci a pranzo per spendere meno godendovela ugualmente)
Voto: 9/10

Il Pellicano

Partiamo dalla posizione semplicemente meravigliosa sul promontorio del Monte Argentario (una delle zone più belle della già bella Toscana), appena fuori Porto Ercole, con una vista incantevole sul mare. Non si può che restare estasiati.
L'arredo è elegante ma senza inutili sfarzi. Il servizio molto buono, nonostante un piccolo scivolone l'ultima volta ("prego, dottore, si accomodi" non si può sentire).
In cucina regna lo Chef Michelino Gioia (1 stella), che avevo già incontrato altrove con piacere. Niente da dire, siamo a livelli altissimi: i piatti combinano un'estetica impeccabile a sapori puliti e decisi, forma e sostanza insomma. Diversamente da altri ristoranti di livello, la tecnica non è solo fine a se stessa.
Le materie prime sono di elevata qualità, ma ça va sans dire.
La carta dei vini è in linea con le aspettative.

Alla terza visita, posso affermare che questo è davvero un posto speciale (update 2021).

Piatto consigliato: Aragosta con pappa al pomodoro, fagotti d'anatra, ma scegliere è proprio difficile.

Dove: Sbarcatello, 58019 Porto Ercole (GR)
Prezzo: €90/140
Voto: 9-/10

Dal Corsaro

Siamo nel ristorante dello Chef Stefano Deidda, nella bella Cagliari, vicino al Porto.
Il locale si presenta classico, elegante ma non eccessivamente impomatato. Mi piace.
Il servizio è in linea con la stella di cui si fregia il luogo.
La cucina è notevolissima, omaggia la Sardegna aggiungendo un tocco internazionale. Esecuzione eccellente (e che belli i piatti!).
Che amiate la carne o che preferiate il pesce, non resterete delusi.
Se dovessi trovare un difetto, direi forse l'abbinamento di un paio di calici. Si poteva fare di meglio, a mio parere.
Ex post avrei scelto personalmente dalla carta, molto interessante.
Del resto, lo dico sempre, più il ristorante si alza di livello, più bisogna rompere le scatole.

Piatto consigliato: Spaghetto con caglio di capretto e cotone d'acciuga, il Gambero.

Dove: Viale Regina Margherita 28, 09124 Cagliari (CA)
Prezzo: €90/140
Voto: 9-/10

Steinhalle

Il locale si trova all'interno del Museo Storico di Berna, con accesso al parco. All'interno non è molto grande ma piacevolmente arredato, l'esterno è molto carino, specie in una sera d'estate.
Si tratta di uno dei pochi stellati della zona, dopo la chiusura de Il Meridiano e il declassamento dello Schöngrün.
In linea con la moda del momento, la cucina offre menù a sorpresa con ispirazioni variabili. Io ho provato "Hokkaido road trip," dal gusto vagamente giapponese. L'esecuzione è stata precisa e gli ingredienti di buona qualità, ma nulla di entusiasmante. Certamente non si mangia male, ma avevo altre aspettative.
Il servizio è cordiale, senza dubbio, forse un po' troppo per il tipo di posto.
La tavola non apparecchiata è qualcosa che non riesco sinceramente a digerire molto bene, in uno stellato.
Carta dei vini con prezzi onestissimi.

Piatto consigliato: non c'è una carta vera e propria, ma un menù a sorpresa, che tiene conto di gusti e allergie.

Dove: Helvetiaplatz 5, CH-3000 Bern
Prezzo: CHF110/140
Voto: 7-/10

Parkheuvel

Parliamo di due stelle Michelin, di un ristorante immerso in un bel parco nell'eclettica Rotterdam, con vista su uno dei tanti rami del meraviglioso porto sul Rotte.
Lo Chef, Erik van Loo, è un vero artista, che crea piatti dal gusto fantastico e dall'estetica impeccabile. La scelta degli ingredienti è meticolosa e, cosa che apprezzo moltissimo, i piatti hanno tutti sapori ben definiti, di marcata naturalità, senza inutili sofisticazioni. La qualità della materia prima è il segreto di ogni piatto "signature."
L'arte di accogliere che hanno in questo ristorante è rara: fin dal primo istante si è coccolati e viziati. I dolcetti offerti col caffè finale sono semplicemente deliziosi.
La selezione dei vini, e ancor più degli champagne, è di altissimo livello.


Piatto consigliato: uno qualsiasi dei piatti "signature," io adoro Crab o Wagyu Tartare 2011.

Dove: Heuvellaan 21, 3016GL Rotterdam, Netherlands
Prezzo: €130/160 (business lunch a €67.50)
Voto: 9/10

Mesa

Una stella Michelin, in un locale piacevole con luci calde e soffuse, poco lontano dalla stazione di Zurigo, nel quartiere universitario.
La cucina è europea creativa, i piatti molto belli (e ovviamente buoni), maniacale l'attenzione agli ingredienti.
Unica nota dolente: non mi convincono molto i dessert, ma i formaggi sono eccezionali.
Carta dei vini notevolissima.
Da provare il business lunch, che combina ottima qualità a prezzi interessanti (per gli standard zurighesi).
C'è pure l'opzione vegana.

Piatto consigliato: Piccione, ponzu e broccoletti + Polenta ticinese, castagne e confit di tuorlo d'uovo.

Dove: Weinbergstrasse 75, 8006 Zurigo
Prezzo: CHF110/180
Voto: 8-/10

Da Caino

Lo dico subito: Da Caino è uno dei miei ristoranti preferiti. Quindi sono di parte.
Lo chef è Valeria Piccini, due stelle Michelin, una vera artista in cucina, creatrice di piatti fantastici e, credeteci o meno, autodidatta
Mangiare Da Caino è un'esperienza: il meglio della tradizione toscana in piatti che combinano maestria e amore per la qualità superiore degli ingredienti.
La carta dei vini è sterminata e include anche produzioni proprie.
Il servizio è impeccabile ma cordiale, come da tradizione toscana.
È possible soggiornare nella locanda del ristorante.
Il paesino di Montemerano, in Maremma, è uno dei borghi più belli d'Italia.

Piatto consigliato: Cinghiale al profumo di finocchietto selvatico e verdure sulla griglia (se non ti lecchi le dita godi solo a metà).

Dove: Via della Chiesa 4, 58018 Montemerano (GR)
Prezzo: €120/180
Voto: 9+/10

Cum Quibus

Lorenzo (sala) e Alberto (cucina) sono i due trentenni che gestiscono Cum Quibus, una chicca nel centro della splendida San Gimignano.
Il ristorante ha una stella Michelin, i due "potrebbero tirarsela", e invece sono persone squisite e alla mano.
Il menù è una meraviglia, che combina classici toscani a sapori internazionali. L'uso di ingredienti quali la lingua e le animelle mi ha incantato, senza contare la maestria con cui piatti semplicissimi come gli spaghetti al limone vengono trasformati in vere leccornie.
Bravi davvero, e arriverà la seconda stella, ne sono sicuro.
Carta dei vini molto buona.

Piatto consigliato: Mezzovo® + Spaghetti burro affumicato, dashi e cedro.

Dove: Via San Martino 17, San Gimignano (SI)
Prezzo: €60/100
Voto: 8.5/10

Tokuyoshi

Locale non troppo grande ma ben curato, in una bella zona di Milano (almeno a mio gusto). Servizio preciso e professionale, mais ça va sans dire.
Lo chef è Yoji Tokuyoshi, di origine giapponese, ma di altissima formazione italiana (è stato il secondo di Massimo Bottura). Le sue creazioni sono opere d'arte dall'estetica perfetta: tutto è curato nel minimo dettaglio, a partire dalle ceramiche bellissime. Un vero piacere per gli occhi.
Ma parliamo di quello che conta davvero: il cibo. I sapori sono netti, gli abbinamenti a volte audaci (ma sempre azzeccati), gli intingoli ridotti all'osso. Ogni portata è opulente nel suo essere minimale. Carne e pesce si offrono in egual misura. Davvero un ristorante che merita di essere visitato e goduto.
Carta dei vini più che buona, degna compagna dell'ottimo cibo.

Piatto consigliato: fidatevi del menù Omakase, lasciate fare allo chef (e godetevela).

Dove: Via San Calocero 3, 20123 Milano
Prezzo: €90/150
Voto: 8.5+/10

Ora d'Aria

Bel locale, su più livelli, nel centro storico di una delle città più belle del mondo, Firenze.
Parliamo di un locale stellato (1), quindi il cibo e il servizio non possono che essere buoni. Dire il contrario sarebbe sciocco.
Eppure, paragonato ad altri locali simili, sono rimasto un po' indifferente. Forse sarà stata una serata no, forse sarò stato io poco attento, non so.
Mi ripropongo di tornare, magari a pranzo nel weekend, per aumentare il mio voto.

Piatto consigliato: Tortellini con ripieno di piccione, dessert all'olio e.v.o.

Dove: Via dei Georgofili 11R, 50122 Firenze
Prezzo: €90/150
Voto: 7+/10

The White Room

Il locale è bellissimo, elegante e raffinato, nel centro di Amsterdam. Bianco e oro predominano.
Il servizio è di buon livello, anche se l'olandesità (un particolare tipo di noncuranza) si percepisce sempre e un po' stona.
Lo Chef Jacob Jan Boerma (1 stella) è un virtuoso della tecnica, e non manca di farlo vedere. A volte troppo, secondo me.
I piatti sono d'ispirazione internazionale, anche se qualche concessione all'Olanda si vede in alcuni ingredienti, come lo sgombro.
Si mangia bene, ovvio, però mi è mancato qualcosa.
Buona la selezione dei vini.

Piatto consigliato: Mackerel (sgombro), capriolo

Dove: Dam 9, 1012JS Amsterdam
Prezzo: €80/120
Voto: 7+/10

Enoteca Pinchiorri

Il tre stelle di Firenze, ristorante celeberrimo.
La cucina è molto buona (vorrei vedere altrimenti) e il servizio è di livello, ma distaccato.
I piatti sono vere e proprie opere d'arte, soprattutto nella scelta dei colori e delle composizioni.
La carta dei vini è smisurata, e il sommelier è prodigo di consigli (pure troppo per i miei gusti).
Eppure, paragonato a diversi due stelle, non vedo il salto di qualità, anzi. Ma si sa, i gusti sono gusti.

Piatto consigliato: Filetti di triglia avvolti nel pane toscano, purea di finocchio candito nell'olio extra vergine e intingolo di maruzzelle.

Dove: Via Ghibellina, 87 50122 Firenze (FI)
Prezzo: €180/300
Voto: 8.5/10

Visiting this website, you accept its policies about cookies and privacy. More details can be found here.

Follow me on Twitter