The Logic of Risk
 <i>Edamus, bibamus, </i><i> gaudeamus! </i>
 <i>Edamus, bibamus, </i><i> gaudeamus! </i>
  • © 2024 Pasquale Cirillo 0

Edamus, bibamus, gaudeamus!

La mia piccola guida

Disclaimer: these pages are in Italian, because Italian is the language of good food, good wine and conviviality, at least for me :-)
If needed, I am sure that Google Translate can help you.

Nei post che seguono colleziono diversi ristoranti, pizzerie e gelaterie (ho il pallino per il gelato e sono molto esigente in materia) che ho visitato negli ultimi anni.
La lista sarebbe molto più lunga, perché mi piace mangiare bene e scoprire nuovi posti, ma ho deciso di condividere solo quelli più recenti, nei quali sono stato o tornato negli ultimi mesi, così da garantire, spero, che niente sia stato stravolto, che la gestione sia sempre la stessa e, soprattutto, che non abbiano chiuso nel frattempo.
Nel tempo, amando cucinare, avendo collezionato qualche titolo nel giudicare birra e vino, interessandomi per passione di scienze gastronomiche, credo di aver raggiunto una certa affidabilità nel riconoscere la qualità di un ristorante. Eppure, come in ogni guida, il mio è un giudizio soggettivo. Non ho alcuna pretesa di essere sempre nel vero e nel giusto. Voglio solo condividere il mio parere, liberissimi di ignorarlo o non condividerlo.
Nel dare il mio voto, da 7 a 10 (ho deciso di elencare solo i posti che per me meritano, ignorando quelli insufficienti o meramente sufficienti), cerco di tenere conto di cucina, servizio e prezzo (pasto completo, vino e alcolici esclusi), dando però peso maggiore alla prima.
Attenzione: è possibilissimo che un rinomato stellato e una trattoria semi-sconosciuta abbiano lo stesso voto. È ovvio che nel giudicare uno stellato tenda a essere più esigente, dato il prestigio e il conto da pagare. Da uno stellato mi aspetto un certo tipo di servizio, una certa ritualità nella preparazione e nella descrizione dei piatti. Da una trattoria mi aspetto cibo gustoso, sapori decisi, un servizio cordiale. Quindi, se volete, leggete sempre il voto all'interno della fascia di prezzo/status.
Al momento non ho mai dato un 10 e cercherò di non farlo mai, perché, come sostenevano i vecchi Gault e Millau, la perfezione è una tendenza, un'ambizione che non si raggiunge mai.

In breve:
Un 7 è da leggersi come un buon posto in cui tornare.
Un 8 indica un locale da segnarsi, perché merita decisamente.
Un 9 è sinonimo di posto eccellente, nel quale personalmente vi consiglio almeno una volta di andare.
Un 10 rappresenta il paradiso, ma è ancora presto per visitarlo.
Infine + e - mi servono per discriminare un po', ma sono vezzi miei.
Con il tag "Pax" indico i miei posti preferiti in assoluto.

Guarda Val Gourmet

Locale molto accogliente, all'interno di una vecchia baita alpina di quasi duecento anni. Il legno impera e rende gli interni caldi e accoglienti, anche grazie a un uso sapiente delle luci.
Dalle finestre si gode un panorama meraviglioso sulle favolose montagne che incastonano Lenzerheide, e la piccola Sporz in particolare. Il panorama da solo vale il viaggio.
La cucina combina piatti della tradizione alpina con influenze francesi. La qualità delle materie prime è elevata, e l'esecuzione dei piatti è curata. Lo chef Paul Berberich punta chiaramente alla stella Michelin, che il Guarda Val aveva già ottenuto in passato, qualche mese prima della mia precedente visita, prima del cambio di equipe.
Si mangia chiaramente bene, ma da un posto del genere mi aspetterei una più marcata differenziazione tra le portate, evitando che determinate note speziate si ripetano eccessivamente.
Bella la carta dei vini, con alcune vere perle.
Servizio gentile, ma a tratti un po' lento. Sicuramente da migliorare.
Animali non ammessi.

Piatto consigliato: variazioni di vitello.

Dove: Voa Sporz 85, 7078 Lenzerheide
Prezzo: CHF145-195
Voto: 7.5/10

Restaurant Concours

Il Concours è un ristorante che mi ha conquistato già con gli amuse-bouche, che subito hanno mostrato la qualità della cucina.
Il locale è carino, luminoso, ma non dissimile da tanti posti alla moda in Olanda. Quella che merita è la qualità del cibo.
I piatti sono eseguiti con maestria, i sapori sono ricchi e si combinano in modo eccellente. Ho molto apprezzato l'uso di spezie inusuali, come quelle di tradizione berbera, per arricchire piatti altrimenti familiari.
Il bilanciamento tra carne, pesce e verdure è stato studiato con cura.
Non c'è la possibilità di ordinare alla carta, ma solo di scegliere tra tre menù a sorpresa, da quattro a sei portate.
I menù possono sembrare cari, ma il rapporto qualità prezzo è decisamente favorevole.
Carta dei vini di buon livello, e molto piacevoli le proposte al calice.
Il servizio è giovane e cordiale.
Il Concours è un posticino da tenere d'occhio.

Piatto consigliato: il menù è a sorpresa (ovviamente tiene conto delle eventuali allergie).

PS: Dall'altro lato della strada, il Café Concours offre un assaggio del ristorante a minor prezzo.

Dove: Biltstraat 20, 3572BB Utrecht
Prezzo: €70-90 (a pranzo i prezzi scendono, con menù da due a quattro portate)
Voto: 8/10

C'est ça

C'est ça è un locale intimo e accogliente, con luci soffuse, carta da parati d'antan e caldo legno. Appena si varca la porta d'ingresso, è possibile ammirare il piccolo ma efficiente regno dello chef Raoul.
La cucina è quella abbastanza di moda nei ristoranti di medio e buon livello in Olanda: internazionale con accenni francesi.
La formula è quella del menù a sorpresa, con 3, 4, o 5 portate. Una volta dichiarati i cibi meno amati e le allergie, è la cucina a presentare piatti ben curati, dai sapori armonici, e con qualche ingrediente ricercato. Il menù cambia con cadenza quasi giornaliera.
Per assecondare il gusto locale, la carne tende a prevalere sul pesce.
Con un uso più moderato degli intingoli, avrei probabilmente dato un voto un po' più alto.
In ogni caso, è un buon locale per una cenetta gustosa e tranquilla, in un ambiente piacevole, fuori dalle vie più trafficate e studentesche di Utrecht.
La selezione dei vini è ristretta, con alcune buone bottiglie, principalmente da Francia e Spagna. Il ristorante spinge molto sulla formula dei calici abbinati alle portate, a prezzi particolarmente attraenti. Ad esempio, con €21 si ricevono 4 calici ricchi e ragionati.
Il servizio è giovane e amichevole.

Piatto consigliato: il menù è a sorpresa, ma ho molto apprezzato la guancia di vitello con zucca, cipolla grigliata e paté di fegato.

Dove: Bollenhofsestraat 142, 3572 VT, Utrecht
Prezzo: €35-50
Voto: 7+/10

Aux Trois Amis

Piccolo ma accogliente ristorante con vista panoramica sul Lago di Biel, davanti all'Isola di San Pietro, tra bei vitigni scoscesi.
L'arredamento è classico, caldo, e valorizza la tipica casa da borgo di campagna svizzero.
La cucina guarda molto al territorio dei Tre Laghi, tra classici elvetici e influenze del Jura francese. Il giovane Chef Marc Joshua Engel (1 Stella Michelin e membro della JRE) prepara piatti gustosi, della tradizione, ma elevandone il livello qualitativo ed estetico.
In sala il servizio è ovviamente molto professionale, ma anche giovane e amichevole.
La carta dei vini è molto interessante. Decisamente marcata la presenza di vini della regione, uno dei segreti meglio custoditi della Confederazione.
Il Malbec di produzione locale, letteralmente del vicino per la precisione, mi ha colpito molto positivamente.

Piatto consigliato: Guancia di cinghiale brasata.

Dove: Untergasse 17, 2514 Ligerz
Prezzo: CHF90-150
Voto: 8.5/10

Ken's Artisan Pizza

Dopo Venturi, credo di aver trovato un'altra pizzeria napoletana di notevole qualità, e questa volta in un contesto più urbano, ossia nella piacevole Portland, in Oregon.
L'impasto della pizza è ottimo, la cottura a regola d'arte, i condimenti ricchi e di qualità.
Oltre ai grandi classici, come la margherita e le versioni al salame o al prosciutto, Ken's Artisan Pizza offre alcune varianti che strizzano l'occhio (o le papille?) al gusto americano, ma che, fidatevi, meritano assolutamente di essere provate. Dalla Cherry Bomb alla Sweet Corn & Mexican Truffle, avrete l'imbarazzo della scelta.
Interessante anche la Basil panna cotta, parlando di dessert.
Il locale è carino, ma quello che conta è la pizza.

Pizza consigliata: Burrata (per gli amanti della pizza classica, ma non troppo), Cherry Bomb (per gli arditi)

Dove: 304 SE 28th Avenue, 97214 Portland OR
Prezzo: $15/25
Voto: 8.5/10

Francie

Francie è un ristorante stellato di ispirazione italo-americana.
L'ambiente è classico, con qualche concessione al gusto post industriale di Williamsburg, il quartiere di Brooklyn in cui ci troviamo. Bello il bancone bar all'ingresso. I più fortunati potranno cenare nel vecchio ed esclusivo caveau della fu banca che oggi ospita il locale.
In cucina, lo Chef Christopher Cipollone propone e innova alcuni classici della cucina italiana, come le pappardelle al ragù d'anatra, affiancandoli a piatti di tradizione americana come il corn bread in versione bomboloni ripieni (notevoli!). Decisamente meritevole la mortadella d'anatra della casa.
I piatti sono ben studiati e presentati, anche se ho trovato il "porchetini" un po' slegato nei sapori.
Carta dei vini molto ricca e per tutte le tasche.
Servizio professionale e amichevole.

Piatto consigliato: Sweet corn bomboloni.

Dove: 136 Broadway, 11249 Brooklyn NY
Prezzo: $80-100
Voto: 8/10

Pinch Chinese

Pinch Chinese è un bel ristorante cinese su Prince Street, in piena Soho. L'arredo è contemporaneo.
La specialità della casa sono i ravioli cinesi. La qualità è alta e si possono gustare in ogni variante di ripieno e di metodo di cottura.
Ho trovato quelli al brodo di maiale veramente buoni, nonostante il rischio di ustione stile fantozziano pomodorino.
Anche i piatti come l'anatra alla pechinese meritano, sia per sapore che per presentazione.
Unica pecca la forte confusione, un po' colpa del locale con la musica decisamente alta, e molto del cliente americano medio che per qualche strano motivo deve gridare quando seduto al tavolo.
Carta dei vini ricca, con tanti vini con un ottimo rapporto qualità prezzo, e totalmente inaspettata in un ristorante cinese.
Servizio puntuale.

Piatto consigliato: Pork Soup Dumplings.

Dove: 177 Prince St, 10012 New York
Prezzo: $50/70
Voto: 7.5/10

Bohemian Spirit

Se un ristorante di cucina boema si trova al piano terra del Consolato ceco a New York è lecito aspettarsi qualcosa di autentico. Fortunatamente, per il Bohemian Spirit è così. Se amate il goulash e le schnitzel (di pollo, di vitello o di maiale), questo è il posto da visitare.
Il rapporto qualità-prezzo è molto buono. Le porzioni sono abbondanti, i piatti carichi e gustosi. Qui si guarda alla sostanza, senza affettazione.
Il locale non è molto grande. Spicca il bancone bar, dove è possibile gustare cocktail e birre, e spiccano le tante e belle piante che adornano le vetrate che danno sulla settantatreesima. Alle pareti ci sono alcuni foto ritratti di cechi famosi del cinema e dello sport, mentre dal soffitto pendono lampadari classici e moderni, e qualche sedia.
Carta dei vini limitata, con etichette austriache, ceche e francesi.
Immancabili le pilsner, inclusa la Urquell.
Servizio cordiale e sorridente.

Piatto consigliato: Veal Schnitzel.

Dove: 321 E 73rd St, 10021 New York
Prezzo: $30/50
Voto: 7.5/10

Claro

Siamo a Gowanus, uno dei quartieri di Brooklyn a più rapida trasformazione, tra casette di mattoni a schiera e capannoni industriali in riconversione. A pochi passi scorre il canale simbolo della zona.
Claro è un ristorante stellato messicano, specializzato in piatti dello Oaxaca. In cucina troviamo lo chef T.J. Steele (1 stella).
Il locale non è molto grande e si sviluppa in lunghezza, cosa abbastanza tipica da queste parti. Gli arredi, e soprattutto i quadri, richiamano il Messico e le coltivazioni di agave. Un bel patio permette di mangiare all'aria aperta.
La formula per la cena (ma quella del brunch è simile) prevede un menù unico da 80 dollari, che si sviluppa su 4 portate: primero, nixtamal, plato fuerte, postre. Ogni portata può essere scelta da una piccola lista di opzioni.
I piatti sono facilmente condivisibili tra due persone, quindi selezionare diverse portate è un'ottima idea per gustare le diverse preparazioni.
La qualità degli ingredienti è ottima, e i piatti sono eseguiti con cura e con attenzione all'estetica.
Tutte le preparazioni a base di masa sono fatte in casa, e la differenza si sente nettamente.
Una menzione speciale ai dolci, e in particolare all'arroz con leche. Fenomenale.
La lista dei vini è stringata e, salvo un paio di bottiglie messicane, non particolarmente interessante. In compenso gli amanti del mezcal troveranno soddisfazione nell'ampia selezione offerta.
Pur essendo un ristorante stellato, l'atmosfera è molto rilassata. Il servizio è amichevole, informale, ma competente. Il sommelier in camicia hawaiana che ti racconta la bottiglia che hai scelto è impagabile.

Piatto consigliato: Chochoyotes, arroz con leche.

Dove: 284 3rd Ave 11215 Brooklyn
Prezzo: $80
Voto: 8.5/10

Mystic Park Ice Cream

Piccola gelateria a ridosso dell'iconico ponte levatoio sul fiume Mystic, nell'omonima deliziosa cittadina del Connecticut.
La selezione dei gusti è ovviamente molto americana: le creme pure mancano (scordatevi il pistacchio, la nocciola, o un semplice fior di latte), così come limitate sono le varianti alla frutta, mentre abbondano e sono opulenti le mescole a base di impasto di biscotti (cookie dough), brownie, marshmallow e caramello.
La consistenza del gelato è piena, "rich and creamy" come piace da queste parti, e la qualità della materia prima si nota subito.
Una piacevole scoperta in una calda giornata di agosto, nel mio peregrinare per il New England.

Gusto consigliato: Chocolate Lovers (5000 calorie di piacere).

Dove: 10 Cottrell St #2604, 06355 Mystic CT
Prezzo: $6/12
Voto: 7.5/10

Fresh Salt

Il Fresh Salt è il ristorante del Saybrook Point Inn, hotel che consiglio, e questo gli permette di avere una bellissima vista sul porticciolo di Old Saybrook, il fiume Connecticut, e i piccoli meravigliosi fari della Great Island e Fenwick.
Gli interni del locale sono piacevoli, nel classico stile country club americano, ma sono il patio e la terrazza a meritare maggiormente.
Il menù è americano, con una predilezione per il pesce, come ci si aspetta da un ristorante sull'acqua nel New England.
I piatti sono ben eseguiti e presentati, la qualità del pesce è ottima.
Ho trovato il cioppino, una zuppa di pesce di derivazione ligure (ciuppin) adattata ai gusti e alle materie prime locali, molto piacevole. Gustosa anche la ceviche di gamberi e capesante. Niente male il gelato fatto in casa.
Le porzioni sono ovviamente strabordanti.
Carta dei vini limitata ma con buone bottiglie.
Servizio puntuale e cordiale.
Animali ben accetti (nel patio).

Piatto consigliato: Cioppino.

Dove: 2 Bridge St, 06475 Old Saybrook CT
Prezzo: $40/50
Voto: 8-/10

Winslow's Tavern

A pochi passi dall'affascinante Salt Marsh, sulla Main Street della piccola e graziosa Wellfleet MA, in una bellissima villa del 1805 che è stata proprietà di governatori e borghesia di Boston, si trova la Winslow's Tavern, al suo diciannovesimo anno di attività.
Gli interni sono caldi, con tanto legno, bei quadri e un'illuminazione che valorizza il tutto; ma è il grande patio, sotto alberi meravigliosi, a rappresentare la vera chicca del locale.
Il menù fonde in modo molto interessante, e senza stonature, grandi classici nordamericani e qualche piatto di ispirazione italiana. Naturalmente, essendo nel cuore della bella e selvaggia Cape Cod, non possono mancare aragoste, ostriche e vongole giganti.
I piatti sono tutti ben eseguiti e presentati. Consiglio vivamente di giocare con l'eclettismo del menù, mescolando gli stili e le cucine.
La lista dei dolci è interessante, e troverete un espresso sorprendentemente buono.
Buona offerta di vini al calice.
Servizio giovane ma attento.
Animali ben accetti (all'esterno).

Piatto consigliato: Clam chowder, agnello alla scottadito con pomodori al forno.

Dove: 316 Main St, 02667 Wellfleet MA
Prezzo: $30/40
Voto: 8/10

Friendly Fisherman

Uno dei posti più americani incontrati nella visita a Cape Cod: una capanna di legno e lamiera (shack) sulla via ad alto scorrimento (US 6) che attraversa questa piccola penisola verticalmente.
Il Friendly Fisherman è un buon ristorante di pesce—secondo i gusti del luogo—senza fronzoli.
Questo significa che troverete aragoste, vongole, cozze, ostriche, e molto altro, tutto di primissima qualità, fresco e pescato in zona, ma tutto ripassato nella maionese, fritto, in mezzo a fette di pane imburrate, speziato, ripassato. Insomma, nessuna ricetta minimale e delicata, "perché il sapore del pesce non va coperto".
Però quello che fanno lo fanno bene!
I chowder sono gustosi, i lobster roll pure, i fritti sorprendentemente leggeri.
Le porzioni sono molto abbondanti. La frittura mista del
Friendly Fisherman’s Fried Seafood Platter può facilmente nutrire tre adulti, tra pesce (buonissime le vongole fritte!) e patatine.
Non c'è servizio: si ordina alla classica finestra e poi ci si arrangia.
Nessun alcolico in vendita, ma è possibile acquistare vino e birra nella rivendita di fianco, portandoli poi al tavolo senza alcun supplemento BYOB.

Piatto consigliato: Lobster roll, Friendly Fisherman’s Fried Seafood Platter

Dove: 4580 US-6, 02642 Eastham MA
Prezzo: $20/40
Voto: 7.5/10

Louis Family Restaurant

Il classico diner americano anni 50 col bancone in metallo, i vecchi sgabelli con la seduta in pelle rossa, e qualche tavolo con sciroppo di zucchero, tovaglioli e maionese a tenere il posto, in una stanza rivestita di cartoline, targhe automobilistiche e oggetti improbabili. Tutto questo nel campus della Brown University, a due passi dal dipartimento di matematica, e dal centro di Providence.
Il Luis Family Restaurant offre il classico comfort food americano dal 1946, e se è ancora in attività un motivo ci sarà.
Qui è possibile trovare tutto quello che ci si aspetta da un caro vecchio diner: burger, toasts, eggs, bacon, pancakes, muffin, pies, buon caffè (lungo) e molto altro, incluso qualche piatto "Italian American", come la chicken parm e le meatball. Inoltre, ma è quasi superfluo dirlo, è possibile trovare l'archetipo del cibo americano dagli anni 80 in poi:
breakfast all day 7 days a week!
Piatti espressi, gustosi, abbondanti. Non è un posto per gente a dieta.
Prezzi davvero contenuti, sembra di tornare indietro nel tempo. Rapporto qualità prezzo ottimo.
Servizio familiare, col sorriso.

Piatto consigliato: Eggs, toasts and sausage (#2).

Dove: 286 Brook St, 02906 Providence
Prezzo: $10/20
Voto: 8/10


Julian's

Siamo nel caratteristico quartiere di Federal Hill, la Little Italy di Providence, ma il locale di cui parlo non offre cucina italiana, bensì alcuni classici rivisitati dell'immaginario americano. Ecco allora, a seconda della fascia oraria, pancakes, ribs, french toasts e uova in tante preparazioni diverse per il brunch, così come burger, chicken wings e tutto quello che ci si aspetta per la cena.
Nel burger ho trovato curioso e gustoso l'uso di arachidi e coriandolo. Le patate dolci fritte sono assolutamente degne di nota.
Il locale è spartano ma accogliente, legno scuro e qualche scritta neon. Un Babbo Natale che si illumina in agosto ci ricorda che tutto—prima o poi—ritorna.
Sul marciapiedi antistante, alcuni tavoli formano un dehors piacevole nelle sere d'estate.
Il servizio è molto amichevole, senza invadenze e insistenze.
Animali ben accetti (nel piccolo dehors).

Piatto consigliato: Tempura asparagus (niente male!), Saul Tigh Burger.

Dove: 318 Broadway, 02909 Providence
Prezzo: $20/30
Voto: 7.5/10

Wein & Sein

Siamo nel centro storico di Berna, vicinissimo al Münster (la cattedrale).
Il ristorante si trova in una delle vecchie cantine sotto il livello della strada, molto comuni in questa parte della città. Il decoro è minimale ma piacevole, bellissime le volte in pietra.
Dopo il Covid, il ristorante ha vissuto una completa rivoluzione in cucina e in sala, cambiando gestione.
Già prima, nelle mani di Simon Sommer, era molto buono, ma ora ha fatto un salto in alto.
Oggi lo chef del Wein & Sein è Pascal Melliger (1 stella Michelin), mentre la sommelière è Daniela Jaun. I due formano una coppia anche nella vita privata.
Il livello della cucina - ça va sans dire - è ottimo. Sapori decisi e precisi, presentazione di classe.
Si possono scegliere 4, 5 o 6 portate da un menù che cambia spesso (in media settimanalmente), secondo le disponibilità di mercato e il periodo.
In generale i piatti rispondono al gusto svizzero (quindi con preferenza per le carni), con qualche concessione internazionale (Francia, Italia).
Carta dei vini molto buona. Piacevoli e interessanti le descrizioni della sommelière.
Servizio puntuale.
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: Black Angus, tomato, burrata.

Dove: Münstergasse 50, 3011 Berna
Prezzo: CHF138/169
Voto: 9-/10

Villa Crespi

Temo che nelle prossime righe il numero di superlativi sarà considerevole, ma è difficile evitarli.
Parto dalla opulente e bellissima Villa Crespi, dimora storica di fine Ottocento in stile moresco, opera dell'architetto Angelo Colla, su commissione di Cristoforo Benigno Crespi, grande amante della cultura siriana e mediorientale.
La villa sorge sul meraviglioso Lago d'Orta, all'inizio della piccola penisola che ospita il suggestivo borgo di Orta San Giulio. Nel 1999 è stata acquistata dai coniugi Cannavacciuolo, che l'hanno salvata dal degrado in cui era stata abbandonata per anni. Oggi la villa ospita un hotel cinque stelle del circuito Relais & Châteaux, ed è inutile che mi soffermi a descrivere la grande qualità dell'accoglienza offerta, o la bellezza del parco sul lago. Passiamo al ristorante omonimo, che la villa ospita.
Quasi superfluo dire che qui siamo al top. Villa Crespi è infatti il ristorante principale dello Chef Antonino Cannavacciuolo, tre stelle Michelin.
Si può andare alla carta o scegliere uno dei due menù. Per la mia prima visita, con la certezza che ne seguiranno altre, ho deciso di provare il menù "Mettici l'anima", su otto portate più vari amuse-bouche e piccoli vizi, contenente alcuni dei piatti più caratteristici e signature di Cannavacciuolo.
Ogni piatto è una piccola opera d'arte, nell'estetica e nella sostanza. La qualità della materia prima è eccellente. Incredibile come ogni singolo ingrediente venga valorizzato al meglio, che si tratti dell'ostrica più pregiata o della pelle dell'anguilla resa croccante. Il quinto quarto, piatto povero per definizione, viene sublimato in qualcosa di semplicemente fantastico.
Nel rispetto delle proprie radici campane, che esplodono nel "Buon Viaggio" o nella piccola pasticceria finale, Cannavacciuolo ha preso piatti della tradizione piemontese e li ha reinventati con grande maestria. Un esempio degno di nota sono le rane alla nocciola con chantilly all'aglio, cui ha aggiunto un "panzerotto" con ragù di rana, creando un piatto che parla di lago, di risaie nella nebbia, di verde campagna, ma anche di Golfo di Napoli.
Il servizio è perfetto: presente, attento, mai invadente. Camerieri e sommelier si alternano con eleganza e precisione estreme, rendendo la cena speciale, e facendo letteralmente volare il tempo, nonostante si stia seduti per quasi tre ore di show.
La carta dei vini è smisurata, e non potrebbe essere altrimenti. La selezione di calici da parte dei sommelier, in perfetto abbinamento con le diverse portate, mi ha permesso di scoprire alcune chicche che entreranno prontamente nella mia piccola cantina.
Animali non solo ben accetti, ma viziati.

Piatto consigliato: Potrei dire tutto, ma farò finta di scegliere, consigliando le tagliatelle di fagioli, cozze e cotiche, e l'anguilla agrumi e zenzero (un piccolo capolavoro).

Nota aggiuntiva: Nonostante lo Chef Cannavacciuolo sia ormai una figura pubblica televisiva, la sua presenta costante nel ristorante è segno di grandissimo rispetto per la propria professione e la clientela. Bravo!

Seconda nota aggiuntiva: Ho apprezzato molto la piccola torta extra e personalizzata che la cucina mi ha regalato, una volta saputo che la mia visita coincideva con un evento da festeggiare.

Dove: Via Giuseppe Fava 18, 28016 Orta San Giulio (NO)
Prezzo: €190/300
Voto: 9.5/10

Bistro zur Schmiede

Nella piccola Gals, dove il Canton Berna incontra quello di Neuchâtel, nella bella regione del Seeland, sulla strada che porta alla graziosa Erlach, si trova questa minuta trattoria dall'aspetto bohémien, con interni in legno e un piccolo dehors con piante di lavanda.
La padrona di casa, la Sig.ra Loredana vi accoglierà con calore e simpatia, e, in vero spirito elvetico, lo farà nelle tre lingue nazionali: tedesco, francese e italiano.
In cucina, il Sig. Hubert si dedica con maestria a una piacevole selezione di piatti nazionali, in un sincretismo che combina le sue origini svizzero-tedesche con quelle ticinesi della moglie.
Buoni i risotti e le sostanziose polente della Vallemaggia, notevole il rösti fatto in casa (rigorosamente col burro). Ricca l'offerta per i carnivori.
Da buoni svizzeri, i due coniugi contano per quanto possibile su fornitori locali, sia per le carni che per le verdure. Una nota di merito alle dolcissime fragole prodotte nello stesso villaggio di Gals.
D'inverno pare che ci siano grandi classici come la fondue, e dolci a base di doppia panna della Gruyère. Toccherà tornare.
Le porzioni sono ricche, la presentazione casalinga.
Servizio attento e cordiale.
Carta dei vini limitata (ma va bene per il tipo di locale).
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: risotto al whisky, rösti.

Dove: Dorfstrasse 39, 3238 Gals
Prezzo: CHF40-60 (a pranzo menù a CHF18).
Voto: 7.5/10.

La Pobbia 1850

Fuori dal centro ma non troppo, nel quartiere di Boldinasco, la Pobbia è una vera istituzione, un'attività storica nel panorama enogastronomico milanese.
Si tratta di una vecchia cascina, che da decenni accoglie chi ha voglia di una buona cucina tradizionale.
Molto bello e curato il giardino, che fa subito dimenticare di essere nell'indaffarata capitale economica d'Italia. La magnolia che lo sovrasta e domina è splendida. Classici e accoglienti, con tanto legno caldo e un paio di camini davvero scenici, gli interni.
Come anticipato, il menù è tradizionale: mondeghili, insalata di nervetti (ottima), ossobuco, tajadin, torta rustega, costolett. Non manca nulla. Non manca neppure qualche bel piatto di pesce o vegetariano, per chi è meno in cerca della classica cucina meneghina.
Le porzioni sono abbondanti, la presentazione casalinga.
Servizio molto cordiale, col sorriso. Il padrone di casa è simpatico e affabile, e pronto a raccontare aneddoti vari.
Carta dei vini limitata (ma va bene per il tipo di locale).
Prezzi forse un po' più alti del dovuto, ma il giardino li vale tutti.
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: risotto alla milanese con ossobuco in gremolada.

Dove: Via Gallarate 92, 20151 Milano
Prezzo: €45-60
Voto: 8-/10.

Andrea Aprea (Ristorante)

Quando lessi che VUN, il ristorante dello Chef Andrea Aprea (due stelle Michelin all'epoca), chiudeva, fu un colpo al cuore.
VUN era (e resta nella memoria) uno dei miei ristoranti preferiti in assoluto (uno dei due col voto più alto in questo blog).
Fortunatamente la tristezza è durata poco, perché Andrea Aprea ha aperto un ristorante (stellato) e un bistrot (più accessibile) a nome proprio in zona Porta Venezia, nei locali della Fondazione Luigi Rovati.
Passiamo subito al cibo, perché il ristorante è ovviamente bellissimo e curassimo (e ci mancherebbe visto il livello).
E anche sul cibo non credo ci sia molto da dire, se non che Aprea è uno degli chef italiani più geniali e innovativi. Nei suoi piatti signature c'è bontà, c'è qualità, c'è studio, c'è arte.
Ci si siede e si è viziati dall'inizio alla fine. Al momento siamo a una stella Michelin (a ogni nuovo ristorante si ricomincia nella scalata alle stelle), ma la seconda è scontata. E qui lo ridico come lo dissi per VUN, arriverà la terza (se non cambia nuovamente ristorante!).
Carta dei vini fantastica, ma non potrebbe essere altrimenti.
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: tutto, perché scegliere?!

Dove: Corso Venezia 52, 20122 Milano
Prezzo: €160-200
Voto: 9+/10.

La Cucina Dei Frigoriferi Milanesi

Ristorante dal design minimalista in zona Porta Vittoria, nei locali degli storici Frigoriferi Milanesi di Via Piranesi (la vecchia fabbrica del ghiaccio di Milano, ora spazio polifunzionale).
La cucina fa un uso intelligente di ingredienti poveri come le frattaglie e i tagli minori, rivisitati con abilità. I piatti sono ben studiati e armoniosi. La presentazione è piacevole.
Rapporto qualità prezzo molto favorevole. Un buon menù degustazione, dall'antipasto al dolce, per 38 euro a Milano è cosa rara.
Il servizio è il punto dolente: cordiale e amichevole, ma lento.
Carta dei vini interessante, specie nelle bollicine (qualche chicca emiliana sul metodo classico).
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: Vitello tonnato 2.0, riso croccante allo zafferano con midollo gratinato.

Dove: Via Giovanni Battista Piranesi 10, 20137 Milano
Prezzo: €35/45.
Voto: 7.5/10

Donatella Bistrot

Locale grazioso e accogliente, nel centro della piccola Oviglio (nella piazza prospiciente il castello), con un bellissimo dehors da godersi nelle giornate di sole e nelle serate estive. Forse qualche eccesso shabby chic, ma è questione di gusti personali.
La cucina guarda e rinnova con estro la tradizione piemontese.
Oltre agli immancabili agnolotti (buoni!), oltre alla carne di fassona, è possibile gustare una deliziosa sella di coniglio, pasta fresca di ottima fattura, e dolci che combinano estetica e goduria (notevole la crema gianduja nel cannolo al miele).
Il servizio è a tratti lento, ma estremamente gioviale.
Carta dei vini varia e adatta a tutti i portafogli.
Animali ben accetti e coccolati.

Piatto consigliato: spaghettoni all'uovo con anatra e carciofi.

Dove: Piazza Umberto I 1, 15026 Oviglio (AL)
Prezzo: €40/50.
Voto: 8+/10

Al Cambio

Per venire Al Cambio occorre uscire dalle mura di Bologna, superare la stazione e la Bolognina, e arrivare fino all'area ortiva della Dozza.
Tuttavia, anche i più pigri saranno ripagati da una cucina tradizionale bolognese di assoluta qualità, e molto legata alle disponibilità di stagione; il tutto in un locale dal decoro classico e piacevole (forse l'unico tratto non proprio da trattoria tipica).
Dai tortellini in (doppio) brodo alle tagliatelle al ragù, dalle lasagne ai passatelli, senza dimenticare la cotoletta alla bolognese, ogni piatto è eseguito come si conviene a una cucina casalinga autentica e vertadera (anche se alcune presentazioni vorrebbero suggerire altro, e non capisco molto il perché).
Non resterete delusi.
Servizio cortese e professionale.
Prenotazione fondamentale dopo il successo televisivo.

Piatto consigliato: tortellini in doppio brodo di carne.

Dove: Via Stalingrado 150, 40128 Bologna
Prezzo: €35/50.
Voto: 8/10

Erbaluigia

A pochi passi dalla storica facoltà di giurisprudenza e dalla Normale di Pisa, l'Erbaluigia è un bel locale giovane gestito da giovani. Gli arredi sono minimali e di buon gusto.
La cucina riscopre tanti ingredienti poveri, dalle frattaglie alle erbe di campo, e li ripropone in modo interessante, guardando alla tradizione, ma facendo anche qualche concessione internazionale (diversi odori e sapori guardano all'Oriente).
I piatti sono gustosi e ben presentati. Solo il porro brace e senape mi è sembrato poco riuscito, principalmente perché slegato nei sapori.
Servizio estremamente amichevole e piacevole.
Notevole il carrello dei formaggi, con vere chicche.
Carta dei vini buona.
Animali ben accetti.
Prezzi un po' più alti di quanto ci si aspetterebbe.

Piatto consigliato: pita con coratella, animella al marsala.

Dove: Via S. Frediano 10/12, 56126 Pisa
Prezzo: €45/60.
Voto: 7.5/10

Spazio 7

Siamo nel quartiere di Borgo San Paolo, presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dove l'arte la fa da padrona.
L'arredo dello Spazio 7 è minimale, elegante, eppure estremamente accogliente. Le opere di Ciffo esposte sono splendide.
In cucina lo chef Antonio Romano (30 anni e 1 stella Michelin) crea meraviglie tra Italia e Francia, offrendo un menù eclettico in cui il pesce domina, ma dove la carne non ha niente da invidiare (specie nelle ricette che guardano alla tradizione piemontese).
Devo ammettere che alcuni abbinamenti a base di frutta lasciano il segno, rompendo gli schemi, e non per il semplice gusto di osare.
Presentazioni curate nel dettaglio, perché la forma è anche la sostanza in questi piatti.
Ricca carta dei vini, e interessanti le proposte di accompagnamento al calice.
Il servizio è molto professionale, ma senza affettazione. Forse un po' lento a volte.
Un ristorante che merita la visita.

Piatto consigliato: risotto al burro acido e al lime nero; rombo, carote, vaniglia e caffè.

Dove: Via Modane 20, 10141 Torino
Prezzo: €100-160 (a pranzo i prezzi scendono vistosamente).
Voto: 9-/10

Sauvage

Il ristorante Sauvage fa parte dell'hotel Wilden Mann, sulla Bahnhofstrasse, nel centro della bella Lucerna.
Il decoro è classico, con tanto accogliente legno.
La cucina è di forte impronta francese, con qualche concessione internazionale.
Le materie prime sono di ottima qualità, così come la presentazione dei piatti.
Lo chef Sascha Behrendt sa il fatto suo, e non mi stupirei se a breve ricevesse qualche riconoscimento in termini di stelle.
Molto belli anche i dolci, sebbene siano un po' troppo a base di frutta per i miei gusti (io sono per creme, cioccolata e cose voluttuosamente caloriche).
Il servizio è professionale e solerte, ma sempre col sorriso.
Buona carta dei vini.
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: branzino croccante, ostriche di pollo.

Dove: Bahnhofstrasse 30, 6003 Luzern
Prezzo: CHF100–140
Voto: 8-/10

Da Frasca

Da Frasca è un piccolo ristorante trattoria nel centro di Torino, non lontano dal MAO (museo che consiglio sempre).
Il rapporto qualità-prezzo è molto interessante, col menù degustazione che a soli 22 euro permette di scegliere un antipasto, un primo e un secondo. Aggiungendo un dolce (davvero ottimo il tiramisù) non si arriva ai 30 euro.
La cucina è chiaramente piemontese, i piatti sono ben eseguiti, e presentati con semplicità.
Servizio molto amichevole, col sorriso.
Carta dei vini limitata ma equilibrata.
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: Agnolotti piemontesi al sugo d'arrosto.

Dove: Via San Domenico 4, 10122 Torino
Prezzo: €20-30
Voto: 7.5/10

Trattoria Aurelia

Dal nome è facile intuire dove si trovi la trattoria in questione: a Bolgheri, sull'Aurelia, per la precisione davanti all'incrocio delle Ferruggini.
L'interno del locale è accogliente, molto più degli esterni un po' anonimi. In inverno ci sono delle belle stufe a legna a riscaldare l'atmosfera.
La cucina è semplice e di forte impronta toscana, come ci si aspetta da una trattoria sull'Aurelia in quel di Bolgheri. I piatti sono quindi quelli della tradizione, dalla ribollita alla tagliata, dal baccalà marinato alle grigliate. Quando è disponibile, anche la cacciagione è da provare.
Insomma, materie prime di qualità, sapori decisi, presentazione casalinga.
Il servizio è toscano, ossia gentile ma senza troppi fronzoli, "e vedi di comportarti bene, bimbo!". La signora Teresa è una garanzia.
La carta dei vini guarda molto al bolgherese, e non potrebbe essere diversamente.
Rapporto qualità-prezzo interessante.
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: baccalà marinato, il cinghiale (quando c'è).

Dove: Via Vecchia Aurelia 90, 57022 Bolgheri (LI)
Prezzo: €25-30
Voto: 7.5/10

La Cadrega

Siamo nel centro di Moncalieri, sulla bella Piazza Vittorio Emanuele II.
Il locale ha un piacevole dehors e degli interni più semplici.
La cucina, vista la storia personale del fondatore, ha una chiara impronta "slow food."
Diversi i piatti della tradizione piemontese, reinterpretati con un twist moderno. Buona l'attenzione per le materie prime.
Servizio solerte e cordiale.
Carta dei vini con un forte accento piemontese.
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: agnolotti con salsiccia di Bra e porri con crema di parmigiano e guanciale croccante, tiramisù alla nocciola.

Dove: Piazza Vittorio Emanuele II 5a, 10024 Moncalieri
Prezzo: €35-50
Voto: 7+/10
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