The Logic of Risk
 <i>Edamus, bibamus, </i><i> gaudeamus! </i>
 <i>Edamus, bibamus, </i><i> gaudeamus! </i>
  • © 2025 Pasquale Cirillo 0

Edamus, bibamus, gaudeamus!

July 2023

Wein & Sein

Siamo nel centro storico di Berna, vicinissimo al Münster (la cattedrale).
Il ristorante si trova in una delle vecchie cantine sotto il livello della strada, molto comuni in questa parte della città. Il decoro è minimale ma piacevole, bellissime le volte in pietra.
Dopo il Covid, il ristorante ha vissuto una completa rivoluzione in cucina e in sala, cambiando gestione.
Già prima, nelle mani di Simon Sommer, era molto buono, ma ora ha fatto un salto in alto.
Oggi lo chef del Wein & Sein è Pascal Melliger (1 stella Michelin), mentre la sommelière è Daniela Jaun. I due formano una coppia anche nella vita privata.
Il livello della cucina - ça va sans dire - è ottimo. Sapori decisi e precisi, presentazione di classe.
Si possono scegliere 4, 5 o 6 portate da un menù che cambia spesso (in media settimanalmente), secondo le disponibilità di mercato e il periodo.
In generale i piatti rispondono al gusto svizzero (quindi con preferenza per le carni), con qualche concessione internazionale (Francia, Italia).
Carta dei vini molto buona. Piacevoli e interessanti le descrizioni della sommelière.
Servizio puntuale.
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: Black Angus, tomato, burrata.

Dove: Münstergasse 50, 3011 Berna
Prezzo: CHF138/169
Voto: 9-/10

Villa Crespi

Temo che nelle prossime righe il numero di superlativi sarà considerevole, ma è difficile evitarli.
Parto dalla opulente e bellissima Villa Crespi, dimora storica di fine Ottocento in stile moresco, opera dell'architetto Angelo Colla, su commissione di Cristoforo Benigno Crespi, grande amante della cultura siriana e mediorientale.
La villa sorge sul meraviglioso Lago d'Orta, all'inizio della piccola penisola che ospita il suggestivo borgo di Orta San Giulio. Nel 1999 è stata acquistata dai coniugi Cannavacciuolo, che l'hanno salvata dal degrado in cui era stata abbandonata per anni. Oggi la villa ospita un hotel cinque stelle del circuito Relais & Châteaux, ed è inutile che mi soffermi a descrivere la grande qualità dell'accoglienza offerta, o la bellezza del parco sul lago. Passiamo al ristorante omonimo, che la villa ospita.
Quasi superfluo dire che qui siamo al top. Villa Crespi è infatti il ristorante principale dello Chef Antonino Cannavacciuolo, tre stelle Michelin.
Si può andare alla carta o scegliere uno dei due menù. Per la mia prima visita, con la certezza che ne seguiranno altre, ho deciso di provare il menù "Mettici l'anima", su otto portate più vari amuse-bouche e piccoli vizi, contenente alcuni dei piatti più caratteristici e signature di Cannavacciuolo.
Ogni piatto è una piccola opera d'arte, nell'estetica e nella sostanza. La qualità della materia prima è eccellente. Incredibile come ogni singolo ingrediente venga valorizzato al meglio, che si tratti dell'ostrica più pregiata o della pelle dell'anguilla resa croccante. Il quinto quarto, piatto povero per definizione, viene sublimato in qualcosa di semplicemente fantastico.
Nel rispetto delle proprie radici campane, che esplodono nel "Buon Viaggio" o nella piccola pasticceria finale, Cannavacciuolo ha preso piatti della tradizione piemontese e li ha reinventati con grande maestria. Un esempio degno di nota sono le rane alla nocciola con chantilly all'aglio, cui ha aggiunto un "panzerotto" con ragù di rana, creando un piatto che parla di lago, di risaie nella nebbia, di verde campagna, ma anche di Golfo di Napoli.
Il servizio è perfetto: presente, attento, mai invadente. Camerieri e sommelier si alternano con eleganza e precisione estreme, rendendo la cena speciale, e facendo letteralmente volare il tempo, nonostante si stia seduti per quasi tre ore di show.
La carta dei vini è smisurata, e non potrebbe essere altrimenti. La selezione di calici da parte dei sommelier, in perfetto abbinamento con le diverse portate, mi ha permesso di scoprire alcune chicche che entreranno prontamente nella mia piccola cantina.
Animali non solo ben accetti, ma viziati.

Piatto consigliato: Potrei dire tutto, ma farò finta di scegliere, consigliando le tagliatelle di fagioli, cozze e cotiche, e l'anguilla agrumi e zenzero (un piccolo capolavoro).

Nota aggiuntiva: Nonostante lo Chef Cannavacciuolo sia ormai una figura pubblica televisiva, la sua presenta costante nel ristorante è segno di grandissimo rispetto per la propria professione e la clientela. Bravo!

Seconda nota aggiuntiva: Ho apprezzato molto la piccola torta extra e personalizzata che la cucina mi ha regalato, una volta saputo che la mia visita coincideva con un evento da festeggiare.

Dove: Via Giuseppe Fava 18, 28016 Orta San Giulio (NO)
Prezzo: €190/300
Voto: 9.5/10

Bistro zur Schmiede

Nella piccola Gals, dove il Canton Berna incontra quello di Neuchâtel, nella bella regione del Seeland, sulla strada che porta alla graziosa Erlach, si trova questa minuta trattoria dall'aspetto bohémien, con interni in legno e un piccolo dehors con piante di lavanda.
La padrona di casa, la Sig.ra Loredana vi accoglierà con calore e simpatia, e, in vero spirito elvetico, lo farà nelle tre lingue nazionali: tedesco, francese e italiano.
In cucina, il Sig. Hubert si dedica con maestria a una piacevole selezione di piatti nazionali, in un sincretismo che combina le sue origini svizzero-tedesche con quelle ticinesi della moglie.
Buoni i risotti e le sostanziose polente della Vallemaggia, notevole il rösti fatto in casa (rigorosamente col burro). Ricca l'offerta per i carnivori.
Da buoni svizzeri, i due coniugi contano per quanto possibile su fornitori locali, sia per le carni che per le verdure. Una nota di merito alle dolcissime fragole prodotte nello stesso villaggio di Gals.
D'inverno pare che ci siano grandi classici come la fondue, e dolci a base di doppia panna della Gruyère. Toccherà tornare.
Le porzioni sono ricche, la presentazione casalinga.
Servizio attento e cordiale.
Carta dei vini limitata (ma va bene per il tipo di locale).
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: risotto al whisky, rösti.

Dove: Dorfstrasse 39, 3238 Gals
Prezzo: CHF40-60 (a pranzo menù a CHF18).
Voto: 7.5/10.

La Pobbia 1850

Fuori dal centro ma non troppo, nel quartiere di Boldinasco, la Pobbia è una vera istituzione, un'attività storica nel panorama enogastronomico milanese.
Si tratta di una vecchia cascina, che da decenni accoglie chi ha voglia di una buona cucina tradizionale.
Molto bello e curato il giardino, che fa subito dimenticare di essere nell'indaffarata capitale economica d'Italia. La magnolia che lo sovrasta e domina è splendida. Classici e accoglienti, con tanto legno caldo e un paio di camini davvero scenici, gli interni.
Come anticipato, il menù è tradizionale: mondeghili, insalata di nervetti (ottima), ossobuco, tajadin, torta rustega, costolett. Non manca nulla. Non manca neppure qualche bel piatto di pesce o vegetariano, per chi è meno in cerca della classica cucina meneghina.
Le porzioni sono abbondanti, la presentazione casalinga.
Servizio molto cordiale, col sorriso. Il padrone di casa è simpatico e affabile, e pronto a raccontare aneddoti vari.
Carta dei vini limitata (ma va bene per il tipo di locale).
Prezzi forse un po' più alti del dovuto, ma il giardino li vale tutti.
Animali ben accetti.

Piatto consigliato: risotto alla milanese con ossobuco in gremolada.

Dove: Via Gallarate 92, 20151 Milano
Prezzo: €45-60
Voto: 8-/10.

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